Descrizione dell'attrazione
San Michele in Bosco è un complesso religioso di Bologna, che comprende l'omonima chiesa e il monastero dell'ordine degli Ulivi. Quest'ultimo fu acquistato dall'amministrazione comunale nel 1955 per ospitare un centro ortopedico.
Il complesso è situato su una collina a ridosso del centro storico di Bologna. Sul suo territorio si possono vedere edifici, alcuni dei quali risalgono al IV secolo. Nel 1364 vi si stabilirono monaci olivetani per decreto di papa Urbano V. Dopo la distruzione della loro chiesa nel 1430, al suo posto iniziò la costruzione di una nuova, che durò fino al 1523. L'attuale chiesa rinascimentale è stata progettata da Biagio Rosetti e dai suoi discepoli, mentre il portale marmoreo è opera di Baldassar Peruzzi. All'interno sono presenti 4 cappelle laterali e un presbiterio.
Il monastero, a sua volta, fu costruito alla fine del XVI secolo - ha una galleria coperta ottagonale con affreschi della scuola del Karacchi. L'ex refettorio è decorato da Giorgio Vasari e la ricca biblioteca vanta affreschi del XVII secolo. Alla fine del XVIII secolo, durante il regno di Napoleone Bonaparte, che bandì tutti gli ordini monastici, il monastero fu confiscato e trasferito in proprietà privata. Dopo l'Unità d'Italia in essa furono ospitate le ville delle famiglie nobili della città, e alla fine dell'ottocento fu aperto a tutti l'accesso al territorio del monastero, che divenne per lungo tempo una delle mete preferite luogo di passeggio per i cittadini. Oggi ospita il Centro Ortopedico Rizzoli. È vero che nel monastero vivono anche diversi monaci olivetani.
Il complesso è circondato da un meraviglioso giardino, parte del quale è occupato da un orto. Un tempo qui si svolgevano le mostre di fiori, alle quali nobili famiglie bolognesi portavano i loro animali "verdi" per mettersi in mostra tra loro. Dalla stessa collina si apre un panorama mozzafiato su Bologna, nonostante una parte di essa sia chiusa da fitti boschetti. Alberi sempreverdi - cedri, pini e abeti rossi - furono piantati sul lato orientale della collina dopo la seconda guerra mondiale. E sul versante occidentale si possono vedere querce secolari, cipressi, tigli e ippocastani.