Descrizione e foto del Museo Civico Archeologico - Italia: Diano Marina

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Descrizione e foto del Museo Civico Archeologico - Italia: Diano Marina
Descrizione e foto del Museo Civico Archeologico - Italia: Diano Marina

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Museo Archeologico della Città
Museo Archeologico della Città

Descrizione dell'attrazione

Il Museo Archeologico Comunale di Diano Marina ha sede nell'edificio del Palazzo del Parco in Corso Garibaldi. È stato aperto nel 2004. Otto sale espongono i reperti rinvenuti nella Baia di Diano Marina - da Capo Capo Berta a Capo Capo Cervo, dove in passato c'era un insediamento di Lucus Bormani.

I reperti più antichi risalgono al Paleolitico - si tratta di minerali fossili, resti animali, utensili primitivi, che introducono la storia degli scavi archeologici iniziati qui nella seconda metà del XX secolo. Nella prima sala è esposta anche una collezione paleoetnologica. La seconda sala è dedicata ai primi insediamenti dell'età del bronzo - qui si possono vedere ceramiche del XVII-X secolo a. C. Sono inoltre presenti raccolte legate alla storia degli antichi Liguri (due focolari da Via Villebone, anfore, ceramiche) e al periodo di romanizzazione del territorio ligure. La quinta sala è dedicata ai viaggi terrestri e marittimi e alle rotte commerciali del mondo antico: qui sono esposte 14 monete romane del 40 aC. - 315-16 d. C., nonché i resti di una nave affondata a Diano Marina nel I secolo d. C. In un'altra sala sono esposti reperti rinvenuti tra San Bartolomeo e le pendici orientali di Capo Berta, che indicano che questa zona fungeva da sorta di stazione di posta tra la Via Giulia Augusta e la Gallia. L'esposizione, che racconta la storia dell'insediamento di Lucus Bormani, merita un'attenzione particolare: il suo stesso nome si riferisce al culto dell'antica divinità Bormann, venerata dai locali da tempo immemorabile. La ceramica e vari strumenti consentono di ripristinare la vita quotidiana dei suoi abitanti: qui si raccolgono ceramiche, ami in bronzo, telai primitivi, ecc. E dal tempo della colonizzazione di Lukus Bormani da parte delle truppe degli antichi romani, si sono conservate due tombe.

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