Descrizione dell'attrazione
Puputan Square si trova nel centro storico di Denpasar, una città nel sud di Bali. Denpasar è la città più grande dell'isola indonesiana di Bali, nonché il centro amministrativo della provincia di Bali. Il nome della città si traduce in "est del mercato". Questa città divenne la capitale dell'isola di Bali nel 1958. Ci sono molti monumenti in città, e per i turisti curiosi sarà interessante vedere la combinazione delle culture giavanese, cinese ed europea nell'architettura della città.
Piazza Puputan è nota per la sua tragica storia, la cui esposizione può essere vista nel monumento sulla piazza, che raffigura un uomo, una donna e due bambini in pose eroiche e agitando pugnali nelle loro mani. Puputan è tradotto dal balinese come "combattere fino alla fine" e significa suicidio rituale, che si verifica quando c'è un'umiliante resa al nemico.
Il monumento è stato eretto come ricordo dell'invasione olandese di Bali - gli eventi del settembre 1906, quando l'esercito olandese sbarcò nella parte settentrionale della spiaggia di Sanur e si diresse verso Denpasar. Quando le truppe olandesi si avvicinarono al castello, dal castello uscì un corteo guidato dal raja, portato su un palanchino da quattro facchini. Il Raja era vestito con i tradizionali abiti bianchi per il funerale, indossava molti ornamenti e nelle sue mani teneva un kris - un pugnale nazionale con una forma asimmetrica della lama. Anche il resto del seguito del rajah - funzionari, guardie, sacerdoti, mogli, bambini - era vestito con abiti simili e teneva in mano gli stessi pugnali. La processione si fermò a cento passi dall'olandese, il Rajah fece un cenno al suo prete, che subito spinse il Kris nel petto del Rajah. Il resto della processione iniziò simultaneamente a uccidersi a vicenda. Gli olandesi hanno aperto il fuoco. Circa 1.000 balinesi sono morti in totale. Gli olandesi rimossero i gioielli dai cadaveri e il palazzo del Rajah fu distrutto.
A ricordo di questo terribile massacro, fu eretto un monumento sul sito del palazzo distrutto.