Descrizione e foto del Parco Naturale "Gran Bosco di Salbertrand" - Italia: Val di Susa

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Descrizione e foto del Parco Naturale "Gran Bosco di Salbertrand" - Italia: Val di Susa
Descrizione e foto del Parco Naturale "Gran Bosco di Salbertrand" - Italia: Val di Susa

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Parco Naturale "Gran Bosco di Salbertran"
Parco Naturale "Gran Bosco di Salbertran"

Descrizione dell'attrazione

Il Parco Naturale "Gran Bosco di Salbertran" si trova sul versante destro della Val di Susa italiana in Piemonte (Alpi della Costa Settentrionale) ad un'altitudine da 1000 a 2600 metri sul livello del mare. Il parco è stato istituito nel 1980 per tutelare la flora locale, in particolare abete, larice e cedro europeo, le conifere più pregiate degli ecosistemi alpini. È interessante notare che l'abete locale è stato utilizzato in edilizia già nel XVIII secolo, ad esempio per la costruzione dell'Arsenale di Torino, della Basilica di Superga e del Castello di Venaria Reale.

Circa il 70% del territorio del "Gran Bosco di Salbertran" (superficie totale del parco - 3775 ettari) è ricoperto da boschi, e il restante 30% è occupato da pascoli e alpeggi. In totale, il parco contiene oltre 600 specie di piante, circa 70 specie di uccelli e 21 specie di mammiferi, tra cui cervi, camosci e caprioli. L'avifauna è rappresentata da rapaci come lo sparviero, la poiana, l'astore e il gheppio. Tra gli uccelli notturni, oltre al gufo comune che vive a bassa quota, si può udire un gufo reale e persino una civetta. Sono presenti fagiani di monte, pernici bianche e di pietra, che sono considerati un vero e proprio simbolo dell'avifauna alpina.

Oggi, nel territorio del Parco del Gran Bosco di Salbertran, moderne località turistiche si uniscono ad antichi borghi di montagna dall'atmosfera autentica. Tra le maggiori attrattive, sono degne di nota le fortificazioni dell'Assietta e di Exilles, ma qui sono presenti molte altre testimonianze dell'attività umana. Un esempio è il Trou de Touilles, un dispositivo idraulico unico, realizzato a 2.000 metri sul livello del mare nella prima metà del XVI secolo da un tagliapietre di Ramat. A questo scalpellino, Colombano Romeo, è stato intitolato l'ecomuseo del parco, inaugurato nel 1996. Lo staff del Museo ha sviluppato un percorso didattico circolare di 7 chilometri, lungo il quale è possibile vedere con i propri occhi antichi edifici, strumenti e strutture varie che in passato venivano utilizzate nella vita quotidiana dei contadini locali. Tra i monumenti culturali e architettonici unici ci sono un ghiacciaio del XIX secolo, un mulino ad acqua, una fornace, carbonaie, una chiesa parrocchiale con i suoi tesori, una cappella affrescata dell'Annunciazione, ecc.

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