Descrizione e foto del Parco naturale regionale dell'Aveto - Italia: Genova

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Descrizione e foto del Parco naturale regionale dell'Aveto - Italia: Genova
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Parco Naturale "Aveto"
Parco Naturale "Aveto"

Descrizione dell'attrazione

Il Parco Naturale "Aveto", creato nel 1995 per proteggere una delle zone più belle ed ecologicamente importanti dell'Appennino Ligure, si trova in provincia di Genova. La storia dello sviluppo di questo territorio risale a secoli fa. Secondo gli storici, i primi insediamenti apparvero qui circa 7 mila anni fa, quando le persone della costa iniziarono a cacciare e creare vasti pascoli per il bestiame. Tagliano enormi abeti rossi, contribuendo così alla diffusione dei faggi in queste terre. Nell'epoca dell'antica Roma, le valli dell'Aveto furono finalmente colonizzate. Alla fine del I millennio d. C. i monaci di San Pietro in Chiel d'Oro insegnarono alla popolazione locale nuove tecniche agricole, aiutarono nella bonifica dei terreni e nella coltivazione dei campi. Nel 1797 il territorio del parco entrò a far parte della Repubblica Genovese, e durante la seconda guerra mondiale vi operarono contemporaneamente diversi reparti partigiani.

Oggi il territorio del Parco con una superficie complessiva di oltre 30 Kmq. comprende tre valli, ognuna delle quali è unica a modo suo. Così, nella Valle dell'Aveto, lungo la quale scorre il fiume omonimo, si possono osservare pascoli d'alta montagna e vaste faggete. Qui si trovano alcune delle vette più alte dell'Appennino Ligure - Madjoraska, Penna, Groppo Rosso, Iona. Inoltre, è una destinazione turistica molto popolare - in estate per il clima fresco, in autunno per l'abbondanza di funghi e in inverno per le ottime possibilità di sciare.

La Valle Sturla vanta prati da pascolo, vicoli di castagni, noccioleti e uliveti. Infine, la Val Gravella è un paesaggio rurale ben conservato con vigneti e uliveti, tra i quali spiccano forme rocciose sorprendenti, cave abbandonate e miniere che attirano gli appassionati di speleologia. La storia dello sviluppo di questa valle è la più antica di tutte e tre.

Una così grande varietà di condizioni climatiche e geologiche ha contribuito allo sviluppo di una ricca flora e fauna nel parco. Tra le piante del parco, le più comuni sono il faggio, la quercia, il carpino, il frassino e lungo le sponde del fiume - salici e ontani. Una delle zone floristiche più importanti è il Monte Bossea, che prende il nome dai vasti boschi di bosso ("bosso" in italiano). I boschi del Parco sono abitati dal lupo italiano, capriolo, cinghiale, volpe, faina e numerosi scoiattoli. Il regno piumato è rappresentato da aquile reali, falchi, falchi, gheppi, poiane e altri uccelli.

I paesaggi del parco, come accennato in precedenza, sono incredibilmente diversi. Tra i luoghi più interessanti si segnalano i laghi formati dai ghiacciai, in particolare il Lago de Lame, Monte Penna alto 1735 metri, dalla cui sommità si apre una vista mozzafiato sulla Pianura Padana fino alle stesse propaggini delle Alpi e del Mar Ligure, la faggeta del Monte Zatta, considerata una delle più belle della Liguria, e il lago artificiale Lago di Jacopiana.

Non meno attenzione meritano le creazioni delle mani dell'uomo, ad esempio l'antica abbazia di Borzone, edificata secondo alcune fonti nel VII secolo, le storiche miniere della Val Gravella e il castello di Santo Stefano d'Aveto, edificato nel 1164 nell'omonima cittadina.

Nel Parco sono presenti diversi insediamenti - Santo Stefano d'Aveto, Rezzoaglio, Borzonasca, Mezzanego e Ne, ognuno dei quali può essere di interesse turistico. Santo Stefano d'Aveto ha ricevuto nel 2006 la Bandiera Arancione dall'Associazione Turistica Italiana, che viene assegnata solo ai piccoli centri per il più alto livello di servizio. È qui che iniziano la maggior parte dei sentieri escursionistici o a cavallo nel parco. Nella stessa città, oltre al sopracitato castello del XII secolo, si può vedere la Chiesa della Beata Vergine di Guadalupe con un medaglione in bronzo di Cristoforo Colombo. A Borzonasca sono conservate incisioni rupestri risalenti al Paleolitico, considerate tra le più significative d'Italia e d'Europa. E la cittadina di Ne è famosa per la millenaria quercia di Gozita, le grotte della Tana di Ca Frege e la più grande miniera di manganese d'Europa.

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