Castello D'Albertis - Museo Etnografico (Castello D'Albertis) descrizione e foto - Italia: Genova

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Castello D'Albertis - Museo Etnografico (Castello D'Albertis) descrizione e foto - Italia: Genova
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Castello D'Albertis - Museo Etnografico
Castello D'Albertis - Museo Etnografico

Descrizione dell'attrazione

Il Castello D'Albertis apparteneva un tempo al Capitano Enrico Alberto D'Albertis, e dopo la sua morte nel 1932 fu donato ai genovesi. Oggi questo edificio, di grande importanza storica e culturale, ospita il Museo delle Culture del Mondo.

Enrico D'Albertis (1846 - 1932) prestò servizio nella Regia Marina Italiana, poi nella Marina Mercantile, e nel 1879 creò il primo yacht club italiano e decise di dedicarsi interamente alla nautica da diporto. Ha seguito la rotta di Cristoforo Colombo, viaggiando verso San Salvador su due barche con strumenti di navigazione autocostruiti, esattamente gli stessi usati dal grande navigatore. Inoltre, D'Albertis fece tre volte il giro del mondo, navigò in giro per l'Africa e organizzò scavi archeologici con Arturo Issel, un eminente geologo, paleontologo e archeologo italiano. In generale, era una persona eccezionale.

D'Albertis progettò il suo castello, costruito dal 1886 al 1892 sul sito delle mura della città del XVI secolo, in stile neogotico. La costruzione fu curata dall'architetto Alfredo D'Andrade. Fu la prima villa a castello costruita a Genova. Devo dire che D'Albertis non solo non distrusse i resti degli edifici precedenti, ma anzi li conservò - e oggi sul territorio del castello si possono vedere i ruderi di un antico bastione e una delle torri. Dalla collina di Monte Galletto, su cui sorge il Castello D'Albertis, si apre uno splendido panorama sulla città e sul Mar Ligure.

Nel 2004 è stato aperto all'interno delle mura del castello il Museo delle Culture del Mondo, da quell'anno Genova è stata scelta come capitale culturale d'Europa. Nelle collezioni del museo si possono vedere oggetti dei popoli indigeni dell'Africa, dell'America e dell'Oceania, compresi quelli scomparsi. Alcuni dei reperti sono stati raccolti personalmente da D'Albertis durante i suoi numerosi viaggi. L'annesso al castello ospita il Museo della Musica delle Nazioni del Mondo.

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