Descrizione dell'attrazione
Cisternoni di Livorno - tre enormi edifici neoclassici eretti tra il 1829 e il 1848 come parte del complesso di depurazione e serbatoi dell'acquedotto Leopoldino. Il quarto Chternone, che doveva sorgere nella zona della Castellaccia, non fu mai realizzato.
Tradotto dalla lingua italiana "chternone" significa "enorme cisterna". Forniscono acqua dolce alla città, che oggi è un importante porto del Mediterraneo. Inoltre, le cisterne, progettate dall'architetto Pasquale Pochcianti, sono un esempio di approccio estetico alla progettazione di strutture utilitarie.
L'Acquedotto Leopoldino, detto anche Acquedotto di Colognele, e le cisterne neoclassiche di Livorno facevano parte di un progetto non solo per rifornire d'acqua la città, ma anche per depurarla. Il fulcro del progetto era un acquedotto lungo circa 18 km che portava l'acqua dalla Colognele. Questo capolavoro di ingegneria fu commissionato nel 1816, molto prima del completamento definitivo della costruzione. Fino al 1912 l'acquedotto era l'unico fornitore d'acqua della città.
La costruzione dell'acquedotto iniziò nel 1793 per ordine del duca Ferdinando III e su progetto dell'architetto Giuseppe Salvetti. Nel 1799 i lavori si interruppero per la morte di Salvetti a causa di divergenze politiche sorte in Toscana durante le guerre napoleoniche. Solo nel 1806, la regina Maria Luisa ordinò di continuare la costruzione dell'acquedotto - i lavori proseguirono fino al 1824. Successivamente la struttura dell'acquedotto fu modificata più volte.
La Gran Conserva, conosciuta anche come Ile Cisternone, è la cisterna coperta più grande e famosa di Livorno. Fu costruito nel 1829-42 su progetto di Pasquale Pochcianti. Nel 1833, per immortalare il matrimonio del regnante duca toscano Leopoldo II e Maria Antonietta, la facciata del Gran Cannery fu completata prima del previsto, anche se l'intera struttura rimase inoperativa fino al 1842. Oggi questa struttura ha un aspetto surreale, grazie alla sua cupola, per la quale il Pantheon romano è servito da modello.
Una cisterna più piccola, Cisternino di Pian di Rota, fu costruita nel 1845. Anch'essa è realizzata in stile neoclassico, ma allo stesso tempo ricorda le ville palladiane del Veneto. La facciata simmetrica è coronata da un massiccio portico a forma di prostilo, e all'interno si trova un enorme serbatoio rettangolare.
Infine, nel 1848 fu costruito il Cisternino di Chitta. È notevole per la sua grande loggia con colonne ioniche e strette finestre. Questo edificio non è mai stato utilizzato per immagazzinare acqua e dal 1945 è sede del centro culturale della città.