Descrizione dell'attrazione
Rosinho è un piccolo e bellissimo comune della provincia di Salerno, situato alle pendici del Monte Pruno nel Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano e famoso per il suo centro storico. La città è divisa in Rosinho Nuova (o semplicemente Rosinho) - un nuovo insediamento, fondato dopo che il vecchio fu distrutto durante una frana, e Rosinho Vecchia, a 1,5 km dalla nuova area.
Rosinho Vecchia - Old Rosinho è un tipico esempio di villaggio ottocentesco che si è sviluppato intorno a una piazza centrale ea una chiesa. Sorge nel cuore del Parco del Cilento, circondato dalle colline della Valle del Sammaro. Non ci sono edifici moderni e infrastrutture sviluppate, invece, c'è solo il sapore del passato e il ritmo di vita non frettoloso che attira i turisti. All'inizio del XX secolo, quando i residenti si trasferirono a Rosinho Nuova dopo una frana, il centro storico fu abbandonato. Oggi questa città fantasma, dichiarata ecomuseo all'inizio del XXI secolo, è aperta ai turisti. C'è un'altra città fantasma nelle vicinanze - l'antico borgo di Romagnano al Monte. E a 2 km da Rosinho, sul monte Pruno, c'è un sito archeologico con i resti degli antichi insediamenti dei Lucani e dell'Enotra (7-3 sec. aC). Nel 1938 qui fu scoperta una tomba, chiamata principesca, in cui giaceva un numero enorme di oggetti costosi: un candelabro etrusco in bronzo, un'elegante ciotola d'argento, una collana d'argento e una corona. E negli anni '80, durante gli scavi in contrada Cuozzi, fu rinvenuta una necropoli dei Lucani - tutto questo fa pensare che il territorio di Rosinho fosse abitato già dal V secolo a. C.
Per conoscere Rosinho Vecchia bisogna fare una passeggiata lungo le sue strade, lungo le quali sorgono antiche mura e palazzi, sono visibili portali in pietra e case rurali, immergendosi nell'atmosfera del Medioevo. Di norma, al primo piano di una casa a due piani si trovava un fienile e al secondo le camere da letto, una cucina e un soggiorno. Oggi a Rosinho Vecchia vive stabilmente una sola persona - Giuseppe Spagnuolo. Al fine di preservare il patrimonio nazionale, nella città è stato creato il Museo della Civiltà Contadina, che contiene circa 500 reperti e un ricco archivio fotografico. Le collezioni del museo sono esposte in sei sale, ognuna delle quali è dedicata ad uno degli aspetti della vita contadina: coltivazione della vite e produzione del vino, raccolta delle olive e produzione dell'olio d'oliva, allevamento di bovini e produzione di formaggio, lavorazione del terreno, seminativi, aratura, raccolta, trebbiatura, lavorazione della lana, ecc.