Descrizione e foto del Museo Archeologico di Kavala - Grecia: Kavala

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Descrizione e foto del Museo Archeologico di Kavala - Grecia: Kavala
Descrizione e foto del Museo Archeologico di Kavala - Grecia: Kavala

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Museo Archeologico di Kavala
Museo Archeologico di Kavala

Descrizione dell'attrazione

Il Museo Archeologico della città di Kavala è uno dei musei archeologici più interessanti e importanti della Grecia e il più significativo della Macedonia orientale.

La storia del Museo Archeologico di Kavala inizia nel 1934 con il curatore delle antichità G. Bakalakis di Kavala, che in seguito divenne professore all'Università Aristotele di Salonicco. Fu lui a creare la prima collezione archeologica della città, che era ospitata in un seminterrato del tribunale. Nel 1935 la collezione fu trasferita in un edificio separato in stile neoclassico di Faliro. Durante l'occupazione della città da parte di tedeschi e bulgari, il museo fu distrutto e molte antiche reliquie furono illegalmente rimosse o distrutte. La nuova apertura del museo avvenne nel 1964 nell'edificio in cui si trova oggi. L'edificio del museo è stato costruito nel 1963-1964. progettato dagli architetti D. Faturos e G. Triantafyllidis - professore presso la Scuola Politecnica dell'Università Aristotele di Salonicco.

Il museo espone reperti dell'antica città di Anfipoli, tra cui un busto in marmo di una donna (IV secolo a. C.), una stele in marmo dalla tomba di Efebo (V secolo a. C.), un grande anello d'oro e una corona d'ulivo d'oro. in una tomba macedone del I (III secolo aC), una statua marmorea acefala di una donna vestita di peplo (I secolo aC) e un busto dell'imperatrice romana Agrippina. Nel museo si trovano anche elementi architettonici del santuario della dea Atena Parthenos dell'Antica Neapolis e molti utensili e figurine del periodo arcaico. Il museo contiene reperti di argilla e pietra risalenti al Neolitico. Inoltre, il museo espone molti reperti provenienti da diverse regioni dell'antica Tracia: figurine di argilla, sarcofagi, monete dei re macedoni, oggetti con pitture vascolari a figure nere e molto altro. Di particolare interesse sono l'anfora cicladica (VII sec. aC) e l'idria a figure rosse (IV sec. aC).

Nel periodo compreso tra il 1999 e il 2000, il museo ha subito un'importante ricostruzione, grazie alla quale il museo è stato ampliato e rinnovato.

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