Descrizione dell'attrazione
Il Museo Archeologico Nazionale dell'Umbria ha sede a Perugia nell'edificio dell'ex convento domenicano di San Domenico. Nel 1790 l'aristocratico locale Francesco Filippo Fridgeri donò alla città la sua collezione di oggetti rari, che gettò le basi per il museo. In seguito le collezioni del museo furono più volte ampliate: ad esempio, nel 1921 acquisì la collezione preistorica e paleontologica del Bellucci, e nel 1948 vi furono esposti i reperti provenienti dagli scavi archeologici nel comune di Cetona, vicino a Siena.
Oggi, nelle sale del museo, sono esposti vari oggetti paleolitici ed eneolitici, rinvenuti principalmente in Umbria e databili all'età del bronzo e del ferro. Appartenevano ai primi abitanti della penisola appenninica, che qui apparvero nel 16-12 secolo a. C.
Di particolare importanza la collezione etrusca. Risale al cosiddetto periodo villanoviano (9-8 sec. aC). Qui si possono ammirare anche reperti riccamente decorati provenienti dalle tombe del periodo ellenico: urne, sarcofagi, vasi, oggetti in oro e bronzo e armi.
Il vero gioiello del museo è il cosiddetto "Chippo di Perugia" 3-2 secoli a. C. È la più lunga iscrizione etrusca mai scoperta. È un segno di confine con l'annuncio tra le famiglie Veltina e Afun sulla delimitazione della proprietà fondiaria.
Inoltre, il Museo Archeologico espone una collezione di oggetti portati dall'Africa, oltre a reperti etnici raccolti dal naturalista ed esploratore perugino Orazio Antinori.
L'ex convento di San Domenico ospita anche l'Archivio di Stato, che ospita una biblioteca appartenuta ai frati domenicani. Si compone di manoscritti, alcuni dei quali illustrati, datati 991-1851, e di vari documenti ecclesiastici.