Descrizione dell'attrazione
La Certosa di Pavia è un antico monastero certosino divenuto uno dei monumenti più famosi della Lombardia. Il monastero si trova a 8 km da Pavia sulla strada per Milano ed è conosciuto come tomba di membri delle potenti famiglie Visconti e Sforza, nonché eccezionale esempio di arte longobarda.
La chiesa gotica in questo luogo fu costruita alla fine del XIV secolo per volere di Gian Galeazzo Visconti - in quegli anni sorgeva proprio al confine dei suoi vasti terreni di caccia. L'autore del progetto del tempio fu Marco Solari, e nel XV secolo altri membri di questa famiglia, Giovanni e Guiniforte Solari, lavorarono al tempio. Giovanni Antonio Amadeo ha dato alla Certosa un aspetto moderno. Nel 1497 la chiesa fu consacrata, anche se i lavori di completamento continuarono per diversi anni.
Nel 1782, per ordine dell'imperatore d'Austria Giuseppe II, i cartesiani furono cacciati da Pavia, e per diversi anni la Certosa appartenne prima ai cistercensi e poi ai carmelitani. Solo nel 1843 i certosini acquistarono il monastero, e già nel 1866 l'edificio fu dichiarato monumento nazionale.
La Certosa di Pavia è un edificio insolitamente eclettico, nella cui architettura si intrecciano i tratti del gotico nordico e gli influssi fiorentini del Rinascimento. È noto che alcuni elementi furono presi in prestito dagli architetti del Duomo di Milano. L'interno del monastero è decorato con opere di Bergognone, Perugino, Luini e Guercino. Particolare attenzione merita la tomba di Gian Galeazzo Visconti, alla quale lavorarono Cristoforo Romano e Benedetto Briosco alla fine del XV secolo. E alla fine del Cinquecento la decorazione scultorea della tomba di Lodovico Moro e Beatrice d'Este proveniente dalla chiesa milanese di Santa Maria delle Grazie fu trasportata alla Certosa. Da segnalare anche il lampadario in bronzo e le vetrate di Bergognone e Vincenzo Foppa.
Un elegante portale con sculture dei fratelli Mantegazza e Giovanni Antonio Amadeo conduce dalla chiesa ad un piccolo cortile con giardino al centro. Il pezzo forte di questo chiostro sono gli ornamenti in terracotta di colonnine realizzate da Rinaldo de Stauris tra il 1463 e il 1478. Alcuni dei portici sono decorati con affreschi di Daniele Crespi. Interessante anche il lavabo - una bacinella per lavarsi le mani - con l'immagine di Cristo e Fotinia la Samaritana al pozzo. Simili decorazioni sono visibili nel chiostro grande di 125x100 metri. Qui le celle dei monaci vanno dritte in giardino.