Un piccolo stato del Medio Oriente attira l'attenzione con continue segnalazioni allarmanti: da molti anni nel Paese non si è fermato il confronto tra ebrei e arabi, frutto di contese territoriali irrisolte. I fan della cultura di Israele sono ossessionati da domande completamente diverse: in una piccola area ci sono così tanti famosi siti storici e religiosi che la conoscenza anche di una piccola parte di essi può richiedere almeno metà della vita.
Percorsi storici
L'organizzazione dell'UNESCO è molto sensibile ai valori culturali e storici in Israele. Le sue liste includono diversi oggetti che sono considerati patrimonio mondiale indiscutibile:
- Fortezza Massada, che funge da simbolo di coraggio e forza d'animo per gli israeliani. La sua costruzione risale al 25 aC, ei suoi abitanti compirono l'impresa nel 70° anno del nuovo millennio.
- La città vecchia di Gerusalemme, dove il Salvatore salì al Calvario. All'interno delle mura della città vecchia ci sono reliquie sacre ai rappresentanti di tre religioni: ebrei, cristiani ortodossi e musulmani. Il Muro Occidentale, la Chiesa del Santo Sepolcro e la Moschea Al-Aqsa sul Monte del Tempio diventano oggetti di culto per milioni di pellegrini ogni anno.
- White City fa parte di Tel Aviv, costruita in uno stile architettonico internazionale. Gli edifici di questi isolati sono realizzati in bianco e la Città Bianca è stata inclusa negli elenchi del patrimonio culturale mondiale come vivido esempio di nuova pianificazione urbana nel XX secolo.
- Rovine nel deserto del Negev. Le rovine rimaste delle città un tempo prospere danno un'idea del modo di vivere durante l'esistenza della famosa Strada delle Spezie nel III secolo a. C.
- Giardini Bahai di Haifa, che è il centro mondiale per i seguaci della religione Baha'i. I giardini terrazzati sul pendio del Monte Carmelo sono un eccellente esempio di arte paesaggistica.
Il nuovo anno accade in estate
Nella cultura di Israele, particolare importanza è attribuita alle usanze e ai rituali religiosi. Basti pensare che il Paese vive secondo un proprio calendario e che le festività israeliane non sono affatto simili a quelle celebrate dai residenti di altri Paesi e dai rappresentanti di altre nazionalità. Il nuovo anno nella comprensione di un israeliano è una festa per ripensare ai risultati dell'anno passato e la sua data "galleggia" sempre come altri "giorni rossi del calendario" ebraici.