Broletto descrizione e foto - Italia: Brescia

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Broletto descrizione e foto - Italia: Brescia
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Video: Palazzo del Broletto in Brescia 2024, Novembre
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Broletto
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Descrizione dell'attrazione

Broletto è un antico vocabolo italiano, probabilmente derivato dalla lingua celtica. Inizialmente significava "una piccola serra" o "giardino", quindi questa parola iniziò a essere chiamata "un campo circondato da un muro". Un altro significato della parola "broletto" è "luogo dove si fa giustizia". Ed è questo significato che spiega perché alcuni edifici del nord Italia si chiamano Broletto - ci sono quelli di Milano, Brescia, Pavia, Piacenza, Como, Monza, Reggio Emilia, Novara e altre città.

Broletto Brescia è un complesso di edifici, il cui fulcro è un palazzo con due cortili, uno largo e l'altro leggermente più piccolo e moderno. L'insieme è il risultato di consistenti trasformazioni architettoniche. La prima menzione di una sorta di "insediamento amministrativo" in questo sito risale al 1187-89, quando i signori della città eressero un palazzo in legno con un'alta torre in pietra accanto all'antica cattedrale di San Pietro - Torre del Popolo, detta anche Torre del Pegol. Tra il 1223 e il 1227 l'edificio fu ricostruito, questa volta in pietra, leggermente ampliato nelle dimensioni e ad esso furono aggiunte alcune altre strutture, ad esempio la Torre Poncarali, le cui fondamenta rustiche sono ancora oggi visibili su via Querini. In quegli anni il Broletto era sede del podestà - il capo della città e del consiglio generale - occupavano l'ala meridionale del palazzo, la cui facciata era rivolta verso la piazza. Sulla piazza si affacciava anche l'originaria Loggia delle Grida, edificata nel XIII secolo. La vasta Sala del Consiglio, secondo la tradizione, era decorata con vari affreschi, in parte conservati fino ad oggi in soffitta. L'ala occidentale del Broletto negli anni successivi fu completata da un portico gotico con archi a sesto acuto, e l'ala settentrionale fu chiusa da un muro.

Tra il 1295 e il 1298, su iniziativa di Berardo Maggi, Vescovo di Brescia, fu innalzata l'ala ovest del Broletto per ampliare l'intero complesso verso nord fino all'attuale Via Musei e furono demoliti il Monastero dei Santi Cosma e Damiano e la Chiesa di Sant'Agostino. Quest'ultimo, invece, fu ricostruito nel XV secolo con facciata gotica. Durante il regno dei Visconti a Brescia, Broletto subì un'altra ristrutturazione e sotto Pandolfo III Malatesta fu eretto un portico con volta a cresta. Nel 1414 Gentile da Fabriano fu invitato a decorare la cappella di San Giorgio a Brescia - purtroppo nel XVII secolo la sua creazione fu imbrattata, ne sono sopravvissuti solo frammenti.

Durante il dominio della Repubblica di Venezia nel XVI secolo, il Broletto fu suddiviso in più piani per creare nuovi locali che potessero essere utilizzati per le questioni giudiziarie. Negli stessi anni fu realizzato un ampio scalone nella parte orientale dell'edificio. Nel 1626 il podestà Andrea Da Lezze ordinò di dividere in due parti la piazzetta centrale del Broletto e di costruire un portico trasversale a sette arcate, trasformandolo in loggia. E all'inizio del XIX secolo, una scala a chiocciola apparve in stile neoclassico - la creazione dell'architetto Leopoldo Pollack. L'ultima significativa ricostruzione del Broletto avvenne nel 1902, quando venne accuratamente restaurata la Loggia delle Grida, demolita a metà dell'Ottocento come simbolo dell'oppressione statale.

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