Descrizione e foto di Villa Guiccioli - Italia: Vicenza

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Descrizione e foto di Villa Guiccioli - Italia: Vicenza
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Villa Guiccioli
Villa Guiccioli

Descrizione dell'attrazione

La storia di Villa Guiccioli inizia nel 1788, quando la contessa veronese Bombarda vendette tutte le sue proprietà al vicentino Antonio Marchiori. Possedeva "case e seminativi, prati e boschi sul Monte Berico" e spese ingenti somme per migliorare i suoi possedimenti. Nel 1794 Marino Ambellikopoli, veneziano di origine greca, da cui poi il colle prenderà il nome, acquistò le case ed altri possedimenti dei Marchiori. E intorno al 1799 iniziò la costruzione di una villa progettata dall'architetto Gianantonio Selva. Ambellikopoli morì nel 1803 e per i successivi cinque decenni la sua proprietà fu di proprietà dei suoi eredi. Solo nel 1853 la villa fu acquistata dal marchese Ignazio Guiccioli, dal quale prese il nome. A quel tempo, la villa era piuttosto famosa, perché nel 1848, fu sulla collina di Ambellikopoli che scoppiò una feroce battaglia tra le truppe austriache e quelle italiane.

Il marchese Guiccioli ha leggermente modificato l'aspetto della villa. I suoi successori rimasero in possesso dell'edificio fino al 1935, quando, insieme al terreno circostante, fu acquistato dal comune di Vicenza per crearvi il Museo del Risorgimento e della Resistenza. Negli stessi anni furono eseguiti lavori di restauro.

Il terreno di proprietà di Villa Guiccioli si estende su quattro ettari sulla sommità della collina di Ambellicopoli ad un'altitudine di 151 metri sul livello del mare. La parte più ripida, la parte nord-orientale, è boscosa e la maggior parte della collina è relativamente pianeggiante. Oggi, nel giardino che circonda la villa, si possono trovare circa 40 specie di piante locali ed esotiche. Gli arbusti sono rappresentati da alloro e tasso, e gli alberi sempreverdi costituiscono circa il 63% del totale (principalmente cedri e cipressi). Sul lato est, il giardino della villa è una continuazione dei boschi circostanti: enormi querce e cipressi si mescolano a cespugli e alberi selvatici. In tutto il territorio si snodano sentieri che si snodano tra ornielli, olmi, carpini e meravigliosi lecci.

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