Descrizione dell'attrazione
Savoca e Castelvecchio Siculo sono due piccoli paesi di montagna situati nella Valle dell'Agro in Sicilia. Il primo è famoso per il suo museo delle mummie, che qui attira i turisti che vogliono stuzzicare i loro nervi. Inoltre, è stato qui che sono state girate alcune scene dell'iconico film di Francis Ford Coppola Il padrino. A Savoca, la cui popolazione è di appena 1.650 persone, ci sono tre chiese contemporaneamente: San Michele, San Nicolò e la cosiddetta Chiesa Madre, costruita in epoca normanna e che "respira" un'atmosfera molto speciale. Con il bel tempo, le vie del paese offrono una splendida vista sulla Valle dell'Agro con le sue colline. È particolarmente bello ammirare il paesaggio seduti al tavolo del Bar Vitelli, famoso in tutto il mondo per il suddetto film. Da visitare anche il Museo delle Mummie, situato nell'antico convento dei cappuccini. Le prime mummie furono realizzate nel 1700 e le ultime nel 1876. Teschi nudi e parti di scheletri fanno capolino dalle nicchie - si possono ancora vedere abiti a motivi geometrici e arruffati. Alcuni aristocratici morti "indossano" scarpe eleganti con fibbie d'argento sulle gambe ossute.
Non lontano da Savoca, ad un'altitudine di 400 metri sul livello del mare, c'è un altro grazioso paesino - Castelvecchio Siculo. Oggi qui vivono circa un migliaio di persone. L'attrazione principale di Castelvecchio è la Chiesa dei Santi Pietro e Paolo, costruita in pietre rosse, nere e bianche e ricostruita dopo il terremoto del 1117. La struttura mostra chiaramente le caratteristiche dell'architettura sia normanna che araba e bizantina. Un'altra chiesa interessante del paese è la Chiesa di San Onofrio, dedicata a un santo locale. Fu costruito nel XVII secolo, ma fu gravemente danneggiato durante il terremoto del 1908. In onore di Sant'Onofrio, a settembre a Castelvecchio si svolge una festa religiosa. Durante esso, puoi assistere a un'esibizione insolita: un uomo vestito con un costume da cammello si fa strada attraverso il villaggio - il povero animale viene preso a calci, preso in giro e fischiato fino a quando non si rassegna al passo di una danza rotonda umana. Il domatore di cammelli non personifica altro che il paese di Castelvecchio stesso, e il povero animale è la vicina Savoca, da cui Castelvecchio dipendeva fino al 1793.
Se si cammina lungo il vicolo a destra della strada principale che porta dal mare, ci si trova davanti alla fontana, dipinta con scene di vita quotidiana del passato di Castelvecchio. Un tempo dalla fontana sgorgavano tre getti: quello superiore era per bere, l'altro era destinato alle lavandaie, e dal terzo si prendeva l'acqua per gli animali.