Descrizione dell'attrazione
Il Parco Nazionale della Sila con una superficie di circa 74 mila ettari è stato istituito nel 1997 sul territorio dell'altopiano montuoso omonimo in Calabria. Oltre ai paesaggi unici per bellezza, che si estendono in tutte le direzioni fino ai monti del Pollino e dell'Aspromonte e alle coste dei mari Ionio e Tirreno, il parco vanta la presenza di antichi borghi pittoreschi con inestimabili patrimoni culturali e storici e di località turistiche. Le vette più alte del parco sono il Monte Botte Donato (1928 m) e il Monte Gariglione (1764 m). Il territorio del parco è attraversato da numerosi torrenti con acqua dolce purissima. Qui puoi trovare anche una serie di laghi artificiali, creati per vari scopi. La fauna del parco è ricca e diversificata.
Il Parco Nazionale della Sila è aperto ai turisti tutto l'anno. Sul suo territorio sono presenti numerosi percorsi escursionistici e ciclabili che vi introducono ai paesaggi di questi luoghi, alla loro storia e ai loro abitanti. Nel centro visite del parco è possibile avere tutte le informazioni sui percorsi e sui luoghi di accoglienza. Ci sono anche diverse mostre tematiche (multimediali e interattive) - "Forests of Power", "Forest and Man", ecc. Recentemente sono stati aperti tre piccoli ecomusei - uno nella città di Dzagarise, un altro ad Albi e il terzo in Longobocco.
Per quanto riguarda lo stesso altipiano della Sila, si trova nelle province di Cosenza, Crotone e Catanzaro ed è suddiviso in Forza del Greco, Forza del Grande e Forza della Piccola (Greco, Maggiore e Minore). I primi abitanti di questi luoghi furono le tribù Brutti. Poi la Forza entrò a far parte dell'Impero Romano, fu conquistata da Ostrogoti, Bizantini e Normanni. Quest'ultimo fondò sul suo territorio diversi monasteri: San Marco Argentano a Matina, Sambucina a Luzzi e l'abbazia a San Giovanni in Fiore. Negli anni 1448-1535, qui comparvero immigrati dall'Albania, che si insediarono sulla costa ionica dell'altopiano, creando la comunità greca della Sila.
Entrata in Italia a metà del XIX secolo, la Sila divenne una base di banditi. E allo stesso tempo, furono posate le prime strade lungo il territorio dell'altopiano montuoso, ponendo fine all'isolamento dei villaggi locali. Oggi alcune di esse, come Camiglatello e Palumbo Sila, stanno diventando rinomate località turistiche.