Descrizione dell'attrazione
Il Museo degli Arazzi Fiamminghi è un vero gioiello del patrimonio artistico e storico di Marsala. La più preziosa collezione di arazzi fiamminghi della fine del XVI secolo è stata donata da uno degli abitanti più illustri della città, monsignor Antonio Lombardo, all'epoca vescovo di Messina. Questa collezione è senza dubbio una delle più significative nel suo genere nell'Italia meridionale, dopo il famoso arazzo di Van Orly "La battaglia di Padova", che è conservato nel Museo Nazionale di Capodimonte a Napoli.
Il museo ha sede in un piccolo ma imponente edificio attiguo alla Cattedrale di Marsala, alla quale, appunto, appartiene. Otto arazzi raccontano la storia della conquista di Gerusalemme da parte degli imperatori romani Vespasiano e Tito, scritta dallo storico ebreo Giuseppe Flavio, che fu un diretto partecipante alle ostilità e all'ulteriore tregua tra i due popoli. Le dimensioni degli arazzi variano da cm 350x254 a cm 350x500. Tutti sono stati tessuti in posizione eretta con macchioline di lana e seta finemente decorate.
Sul primo arazzo si vede lo stesso Giuseppe Flavio che emerge dalla grotta, nella quale si nascose dopo la caduta di Gerusalemme sotto l'assalto di Vespasiano. Sulla seconda tela, Agrippa, sovrano della città di Tiberiade nel nord-est di Israele, pronuncia un discorso in difesa della città sconfitta davanti a Vespasiano. Il terzo arazzo raffigura Vespasiano, convinto ad accettare il titolo di imperatore dopo la morte di Nerone. Nella tela successiva vediamo come vengono portati gli onori al nuovo imperatore, e nel quinto arazzo Vespasiano libera Giuseppe dalle catene. La prossima è la battaglia tra l'ebreo Jonathan e il romano Prisco. Sul settimo arazzo, il sacerdote offre a Tito, figlio di Vespasiano, due candelieri e un libro sacro per la ripresa del servizio nel tempio di Gerusalemme. Infine, l'ultimo arazzo raffigura il sacrificio di Tito al dio ebraico Yahweh.