Descrizione dell'attrazione
Il Bosco di San Silvestro, insieme al parco, al giardino all'inglese e al belvedere di San Leucho, faceva parte dei possedimenti reali adiacenti alla Reggia di Caserta. Questa zona era in parte terreno di caccia dei Borboni, e in parte su di essa si trovavano terreni agricoli. Qui c'era la corte reale con uliveti, frutteti e orti, nonché luogo di riposo del re dopo la caccia.
Re Carlo VII acquistò il Bosco di San Silvestro a metà del XVIII secolo. Successivamente furono murati i terreni di caccia e nel 1797, su progetto dell'architetto di corte Francesco Collecini, fu costruito il Real Casino: si tratta di un edificio a forma di U nello stile delle ville romane esposte a sud. Nell'ampio cortile è stato allestito un grazioso giardino. I locali del primo piano erano destinati alla lavorazione dell'uva, alla produzione del vino, del burro e del formaggio, e al secondo piano, dove conduceva una scala in pietra, vi erano gli alloggi. Durante il regno di Francesco I, furono costruiti giardini pensili sul territorio del Real Casino e l'edificio stesso fu ricostruito.
Nel 1993 il Bosco di San Silvestro, esteso su una superficie di 76 ettari tra le colline del Monte Mayulo e del Monte Briano, è stato dichiarato area protetta su iniziativa del World Wildlife Fund (WWF). E l'anno successivo, qui furono tracciati sentieri escursionistici e la foresta divenne un'altra attrazione di Caserta. La Pecoriera, ovile borbonico, è stata trasformata in una locanda di 24 camere con cucina e sala da pranzo. La vecchia Casa del Arco è diventata una Casa Eco-sostenibile con pannelli solari e sistemi di raccolta e riciclo dell'acqua piovana. Inoltre, sul territorio del Bosco di San Silvestre sono presenti diverse aree pic-nic. Il bosco stesso è rappresentato da querce, ulivi e tipici arbusti mediterranei. Sui prati si possono vedere la menta selvatica e una varietà di orchidee selvatiche. Usignoli, upupe e beccacce vivono nelle chiome degli alberi e volpi, marmotte, daini e altri animali vagano per la foresta.