Descrizione dell'attrazione
Villa Trissino è la residenza di Gian Giorgio Trissino, situata a Cricoli vicino al centro di Vicenza. Fu costruito in gran parte nel XVI secolo secondo un disegno tradizionalmente attribuito ad Andrea Palladio. Dal 1994 l'edificio è stato inserito nella Lista del Patrimonio Culturale Mondiale dell'UNESCO.
Questa Villa Trissino non è da confondere con un altro edificio incompiuto con lo stesso nome situato a 20 km da Sarego e progettato da Palladio per Ludovico e Francesco Trissino.
Non si sa con esattezza quando Palladio iniziò a lavorare al progetto di Villa Trissino, ma fu lei a dare inizio alla leggenda del grande architetto. Si narra che nella seconda metà degli anni Trenta del Cinquecento l'aristocratico veneziano Gian Giorgio Trissino conobbe un giovane muratore di nome Andrea di Pietro, che stava lavorando alla costruzione della sua villa. Trissino seppe scorgere nel giovane un talento palese e un enorme potenziale e ne divenne il mecenate: fu lui che lo introdusse nella cerchia dell'aristocrazia veneziana e contribuì alla trasformazione da semplice muratore nel famoso Andrea Palladio.
Lo stesso Gian Giorgio Trissino fu scrittore, autore di commedie teatrali e opere di grammatica. A Roma fece parte della cerchia di papa Leone X Medici, dove conobbe lo stesso Raffaello. Anch'egli conoscitore dell'architettura, fu probabilmente l'autore del progetto di ricostruzione della villa di famiglia a Cricoli, che ereditò dal padre.
Trissino non ha demolito gli edifici preesistenti, ma li ha rimodellati in modo da mettere in risalto la facciata principale rivolta a sud. Tra le due antiche torri collocò una loggia ad archi a due piani, ispirata alla facciata raffaellesca di Villa Madama a Roma. Trissino, invece, trasformò gli interni in una serie di stanze laterali, di dimensioni diverse, ma con proporzioni interrelate.
I lavori di costruzione di Villa Trissino furono completati nel 1538. Alla fine del Settecento l'architetto vicentino Ottone Calderari modificò notevolmente l'edificio, e nei primi anni del '900 un'altra ricostruzione distrusse definitivamente le tracce della struttura gotica, completandone la "palladianizzazione".