Descrizione dell'attrazione
Piazza San Domenico è una delle più belle piazze di Arezzo, recentemente ristrutturata per riportare in auge il fascino del passato. Nelle vicinanze si trovano la rocca e il parco cittadino "Il Prato" con i suoi vicoli di pini e le panchine per il relax.
Lungo via San Domenico si trovano alcune case costruite nel medioevo e più volte ricostruite. Ognuno di questi eleganti edifici ha un patio e un giardino. Il grande e austero edificio sulla sinistra è il Palazzo Fossombroni, appartenuto allo studioso e politico ottocentesco Vittorio Fossombroni. Un monumento a questa figura è eretto in piazza San Francesco. Il Palazzo ospitava un tempo un enorme camino in pietra realizzato nel 1533 da Simone Mosca, che oggi è esposto al Museo Statale d'Arte Medievale e Moderna. Nella prima metà del '900 Palazzo Fossombroni apparteneva al comune di Arezzo e oggi ospita gli uffici dell'amministrazione locale.
Accanto al Palazzo si trova il convento domenicano e la Chiesa di San Domenico con un sorprendente campanile - uno dei più imponenti della città. La chiesa gotica fu costruita nei secoli XIII-XIV: ha un aspetto affascinante, anche se di forma piuttosto semplice. La facciata è ornata da un campanile con due campane risalenti al XV secolo. Il nartece della chiesa è stato ristrutturato negli anni Trenta insieme al portale principale. All'interno San Domenico è costituito da un'unica navata terminante in tre cappelle. Ai lati si aprono finestre gotiche con cornici bianche e nere. L'interno è decorato da affreschi di pittori aretini e senesi dal XIV al XV secolo, e il vero tesoro della chiesa è il Crocifisso del XIII secolo di Cimabue. Del convento domenicano è rimasto ben poco fino ad oggi: solo due lati dell'elegante chiostro e un grande salone. Oggi qui vivono solo pochi novizi.
Sulla destra si scorgono le mura della città e l'antica porta di Porta San Biagio, detta anche Porta Pozzuolo, alle cui spalle si trova un prato con reperti di epoca etrusca e romana. Le porte furono costruite nel XIII secolo, poi, nel XVI secolo, furono chiuse e riaperte solo dopo la seconda guerra mondiale. Fu allora che cominciarono ad essere erroneamente chiamate Porta San Biagio (questo era il nome della porta nei pressi del parco Il Prato).