Ficuzza descrizione e foto - Italia: Sicilia isola

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Fikuzza
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Descrizione dell'attrazione

Fikuzza è una delle più grandi riserve naturali della Sicilia occidentale tra le montagne a sud di Palermo, dove si trova l'omonima ex residenza reale di caccia.

Il sovrano del Regno delle Due Sicilie Ferdinando I durante gli anni del suo regno fu costretto due volte a lasciare il suo palazzo di Napoli e stabilirsi a Palermo: la prima volta durante la rivoluzione repubblicana alla fine del XVIII secolo, e poi, un paio di anni dopo, durante l'occupazione francese di gran parte dell'Italia meridionale. Ferdinando amava il potere, ma sembrava amare ancora di più la caccia.

Il re incaricò l'architetto Giuseppe Venanzio Marvuglier di progettare due residenze reali nei pressi di Palermo, ciascuna delle quali doveva essere ubicata nel territorio delle riserve di caccia. Una di queste residenze era il Palazzo Cinese, costruito nello stile del Rinascimento cinese appena fuori Palermo. Ma il casino di caccia di Ficuzza fu costruito in uno stile più semplice, si potrebbe anche dire spartano, ma con elementi del classico barocco, caratteristico delle tenute di campagna inglesi di quel periodo. Nella casa erano previste una cantina e un'uscita segreta, che il re poteva utilizzare in caso di necessità per lasciare inosservati i suoi beni. La pietra locale è stata utilizzata per la costruzione di Fikuzza. Gli inglesi, che mantennero migliaia di loro militari in Sicilia, hanno indubbiamente influenzato il design architettonico del palazzo, almeno culturalmente. Gli ufficiali britannici amavano molto la caccia nelle terre di Fikuzza: cinghiali, lupi, lepri, conigli, uccelli rapaci e gatti della foresta divennero le loro prede.

Oggi questa enorme area protetta è solo parzialmente aperta al pubblico (fortunatamente i turisti possono accedere al palazzo). Qui è anche possibile vedere un lago artificiale alimentato dalle acque del fiume Frattina, che serve per l'approvvigionamento idrico di Palermo. Vaste foreste circondano la Rocca Bussambra, catena montuosa che domina la riserva.

Ora il territorio di Fikuzza è in buone mani, anche se fino a poco tempo fa le sue risorse naturali erano minacciate con una grave minaccia dalla distruzione degli ecosistemi naturali e dalla deforestazione. Il palazzo stesso fu notevolmente danneggiato e saccheggiato dai vandali. Oltre ai predoni locali, anche le truppe tedesche hanno lasciato il segno, operando qui nel 1942 e lasciando Fikuzzu in uno stato deplorevole. Negli ultimi anni si è cercato di ripristinare la fauna che fiorì nella riserva nel XIX secolo, in primis le popolazioni di cinghiali, lepri e rapaci. Fortunatamente, questi tentativi sono stati coronati da successo e oggi Fikuzza sta gradualmente riacquistando la sua antica diversità e bellezza naturale.

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