Descrizione dell'attrazione
Castello di Gran Castello si trova nei pressi dell'omonimo villaggio, che fa parte del comune di Bruson nella regione italiana della Val d'Aosta. Occupa la sommità di una rupe rocciosa che domina Bruson e gran parte della Val d'Aillas. Nel Medioevo la comunicazione con il castello avveniva tramite bandiere o specchi provenienti dalle vicine Torre di Bono e Castello di Villa nel comune di Challan-Saint-Victor. Oggi molti turisti sono attratti al Castello di Gran non solo dalla sua architettura e dal suo patrimonio culturale, ma anche dalla leggenda dei tesori sepolti nelle sue profondità.
Il feudo di Gran è presente in documenti storici fin dal 515, quando il re Sigismondo di Borgogna lo donò alla neonata Abbazia svizzera di San Maurizio. Probabilmente furono i monaci di questa abbazia nell'XI secolo a costruire il castello insieme alla cappella romanica che è sopravvissuta fino ad oggi. Nel 1263 l'abbazia vendette il castello al fedele vassallo della dinastia sabauda, Godefroy de Challan, la cui famiglia possedette il Castello di Gran fino al XVIII secolo. Fu questo castello che fu la roccaforte di Catarina di Challan nella sua lotta per l'eredità della famiglia. Quando la famiglia Challan cessò di esistere nel XIX secolo, il castello divenne proprietà della famiglia d'Entreve, che in seguito lo vendette al comune di Bruson. E all'inizio del '900 l'edificio medievale fu accuratamente restaurato da Alfredo d'Andrade e Giuseppe Giacosa.
Nella sua forma il Castello di Gran è un tipico castello altomedievale della Val d'Aosta. Un tempo era circondato da mura difensive di 80x50 metri e aveva diverse strutture come un enorme mastio e una piccola cappella, che è sopravvissuta fino ad oggi. I lati del mastio - una torre quadrata - erano lunghi oltre 5,5 metri. Egli stesso fungeva da torre principale del castello e residenza del custode. L'ingresso era ad un'altezza di 5 metri dal suolo, ed era possibile accedervi solo con l'ausilio di una scala, che veniva rimossa in caso di assedio. Successivamente, alla torre fu aggiunta un'ala separata per aumentarla.
Degna di nota è anche la cappella romanica medievale dedicata a San Martino. Si compone di un'unica navata lunga 8 metri e abside semicircolare. Sfortunatamente, il soffitto della cappella una volta è crollato e non è mai stato restaurato.
