Descrizione dell'attrazione
Caramanico Terme è un piccolo comune situato ad un'altitudine di 700 metri sul livello del mare vicino alla confluenza dei fiumi Orfento e Orta su una collina tra il Monte Morrone e il massiccio della Mayella. L'aeroporto internazionale di Pescara è a soli 40 minuti, la costa adriatica è a 45 minuti e la stazione sciistica è a 20 minuti. Caramanico Terme vanta un clima temperato mite con estati fresche e inverni secchi. Dal XVI secolo è famosa per le sue terme. Inoltre, la città attira gli amanti della natura, poiché si trova nel cuore del Parco Nazionale della Mayella con i suoi boschi incontaminati e i numerosi sentieri escursionistici che conducono all'appartato eremo di San Pietro Celestino o alle antiche malghe in pietra "Toloi".
Il nome Karamanico Terme deriva dalla parola "kara", che significa "roccia", o dalla parola "arimannia" - così si chiamava nel Medioevo la più alta società longobarda. Negli anni '60 al nome della città fu aggiunta la parola Terme, in quanto nelle vicinanze si trovavano le uniche sorgenti termali abruzzesi con acqua curativa. Come accennato in precedenza, la prima menzione di queste fonti risale al XVI secolo, quando il frate domenicano Serafino Razzi scrisse nei suoi appunti di viaggio di folle di persone affette da scabbia che si recavano alla “fonte santa di Zolfanaya”. Oggi due sorgenti ad alto tenore di zolfo - La Salute e Gisella - forniscono acqua all'area termale. E come diuretico si usa l'acqua della fonte ipomineralizzata del Pisarello. La stagione termale qui va da aprile a novembre.
Oltre alle sorgenti termali, Caramanico ha una serie di luoghi interessanti, come la quattrocentesca Santa Maria Maggiore e la duecentesca San Tommaso. Nel centro storico della città sono stati conservati alcuni edifici del Medioevo. Degno di nota è anche l'Eremo di San Giovanni, dove Sant'Onofrio visse per sette anni nel XIII secolo.
Nei pressi di Caramanico Terme si trova la Riserva Naturale della Valle del Orfento, istituita nel 1971. È uno degli angoli più suggestivi dell'Appennino, con profondi canyon scavati dal fiume Orfento. In tutta la riserva è stata realizzata una rete di percorsi di varia lunghezza e difficoltà.