Descrizione dell'attrazione
San Giovanni degli Eremiti è uno dei grandi monasteri di Palermo, un tempo di proprietà dei monaci benedettini. Situato tra Palazzo dei Normanni e la Chiesa di San Giuseppe in Cafasso, è un monumento di architettura arabo-normanna.
Secondo la leggenda, proprio all'inizio del I millennio, in questo luogo sorgeva un tempio pagano di Mercurio. Nel VI secolo, per volere di papa Gregorio I, qui fu fondato un monastero, consacrato in onore dell'apostolo Ermia. E quando la Sicilia fu catturata dagli arabi, trasformarono il monastero in una moschea. È vero, storici e archeologi non sono stati in grado di trovare tracce sia di un antico tempio pagano che di un successivo monastero e moschea sul sito di San Giovanni degli Eremiti, quindi tutto quanto sopra rimane solo una leggenda.
È noto però con certezza che nel 1136 Ruggero II ordinò la costruzione di un monastero benedettino attiguo alla sua reggia per eremiti di Montevergine. È interessante notare che l'abate del monastero fu ordinato vescovo e divenne il confessore personale del re. Aveva anche il diritto di svolgere servizi divini nella famosa Cappella Palatina. Lo stesso Ruggero II lasciò anche in eredità di seppellire tutti i membri senza corona della sua famiglia in questo monastero, ma il suo ordine non fu mai eseguito.
I motivi della desolazione del monastero sono ancora sconosciuti. A metà del XV secolo il cardinale Giovanni Nicola Ursino, con il permesso di papa Paolo II, donò l'edificio ai monaci di San Martino delle Scale. E nel 1866 San Giovanni degli Eremiti, come la maggior parte dei monasteri d'Italia, fu abolito. Alla fine del XIX secolo, all'interno delle sue mura furono effettuati importanti lavori di restauro, a seguito dei quali l'edificio acquisì l'aspetto originario arabo-normanno. Oggi ospita un museo.
L'architettura del monastero e della chiesa ad esso associata è piuttosto notevole. Una caratteristica distintiva della chiesa sono le cinque cupole emisferiche rosse tipiche delle moschee dell'Egitto e del Nord Africa. A Palermo qualcosa di simile si può vedere nella Chiesa di San Cataldo. A destra della chiesa c'è un piccolo edificio rettangolare, considerato una moschea araba modificata dei secoli 9-11. Tuttavia, nessuna prova è stata trovata per questo. Un'altra caratteristica di San Giovanni degli Eremiti è il fatto che il suo chiostro, la galleria che forma il cortile, non ha tetto.
La decorazione interna del complesso religioso è molto rigorosa: qui non sono state trovate tracce di mosaici o affreschi, probabilmente scomparsi a causa della lunga assenza del tetto della chiesa.