Descrizione dell'attrazione
Piazza Santa Maria in Gradi non è la piazza più famosa di Arezzo tra i turisti, anche se su di essa sono stati conservati interessanti monumenti storici. In generale, questo territorio è di grande valore archeologico, poiché già in epoca etrusca, nel VII-VI secolo aC, qui si trovava un importante centro di vita sociale. Era qui che esisteva una fabbrica di ceramiche di proprietà di Marco Perennio, un famoso industriale del suo tempo - la fabbrica produceva meravigliosi vasi di corallo, che possono essere visti oggi nel Museo Archeologico. Durante gli scavi archeologici sono state portate alla luce diverse ciotole per impastare colla, frammenti di vasi, motivi e persino ruderi di edifici di servizio. Sono stati scoperti anche altri reperti di epoca romana: pavimenti a mosaico, pozzi e monete. E nei secoli XIII-XIV in questo luogo esisteva una fonderia, che produceva le migliori campane di Arezzo.
In piazza Santa Maria in Gradi, accanto all'omonima chiesa, è visibile il portone d'ingresso che conduce al monastero, che in passato era molto più grande di oggi. Del suo antico scopo è sopravvissuto solo un piccolo chiostro dietro l'abside della chiesa. Oggi l'edificio del monastero ospita una delle scuole private della città, l'Istituto Aliotti.
La stessa chiesa di Santa Maria in Gradi sorge sul fianco della collina della Piaggia del Murello su una delle strade più antiche di Arezzo, che in passato si chiamava Ruga Mastra. La chiesa fu edificata alla fine del XVI secolo dall'architetto Bartolomeo Ammanati sul sito di un tempietto romanico dell'XI secolo facente parte del monastero di Camaldulo. Di quella chiesa, fino ad oggi, è sopravvissuta solo la cripta. Santa Maria in Gradi fu completata nel 1611, poco dopo, nel 1632, fu costruito un campanile, e le volte in legno apparvero solo nel 1711. La decorazione esterna ed interna della chiesa è molto semplice: ci sono tre cappelle su entrambi i lati della navata centrale. Presso l'altare ligneo si trova la famosa statuetta in terracotta della Madonna di Andrea della Robbia.