Descrizione dell'attrazione
Il Museo Diocesano di Gaeta ha sede nello storico edificio di Palazzo De Vio, appartenuto al cardinale Tommaso De Vio, nativo del luogo. Nel corso dei secoli il Palazzo è stato più volte ricostruito, che ne ha completamente modificato l'aspetto originario.
Per la prima volta, l'idea di creare un Museo Diocesano nacque nel 1903 in occasione dell'inizio della costruzione di una nuova facciata della Cattedrale di Gaeta, dedicata a Sant'Erasmo e all'Assunzione della Vergine. Allo stesso tempo, fu posato l'inizio di una collezione di oggetti religiosi medievali e successivi. Negli anni successivi furono aggiunti alla collezione dipinti della navata centrale della cattedrale, sopravvissuti dal XIII secolo. I reperti raccolti divennero il nucleo per la creazione di un'imponente collezione d'arte e di un piccolo museo archeologico. Tra i reperti c'erano disegni di edifici religiosi distrutti durante la seconda guerra mondiale, chiese distrutte e secolarizzate.
Negli anni Cinquanta fu presa la decisione definitiva di creare il Museo Diocesano, inaugurato nel 1956 nella galleria coperta della Cattedrale. E nel 1998 le collezioni del museo sono state trasferite nel Palazzo De Vio, appositamente restaurato.
Oggi nel Museo Diocesano si possono vedere dipinti su tela e su tavola, dal XIII secolo fino alla seconda metà del XIX secolo. Tutte le opere, la maggior parte delle quali dedicate a temi religiosi, sono reperti del vecchio museo, della cattedrale e di altre chiese, ora chiuse al culto. Dai dipinti qui presentati si può ripercorrere la storia dello sviluppo del pensiero artistico della Campania nel corso di diversi secoli. In generale, questa collezione è la più grande della parte meridionale della regione italiana del Lazio, a cui appartiene oggi Gaeta.
Un gran numero di dipinti nel museo appartengono all'artista locale Giovanni Gaeta, attivo nella seconda metà del XV secolo. Altri maestri sono gli artisti Scipion Pulzone, Sebastiano Conca, Riccardo Quartararo, Teodoro d'Errico detto l'Olandese, Girolamo Imparato, Fabrizio Santafeda e altri.
Nel salotto privato di Palazzo De Vio si possono ammirare due croci bizantine, un tabernacolo e una coppa di Papa Pio IX della metà del XIX secolo. Sempre nelle sale della galleria sono esposti cori degli anni 1569-70 di Vincenzo Ponta.