Descrizione dell'attrazione
L'Arco Etrusco, detto anche Arco di Augusto, fu costruito a Perugia intorno al III secolo a. C. ed era allora una delle sette porte d'ingresso alla città. Dopo aver attraversato l'arco e aver percorso via Ulisse Rocchi, ci si trova in Corso Vannucci, la principale arteria di Perugia.
Due secoli dopo la sua costruzione, l'arco fu inciso con l'iscrizione "Augusta Perusia" - segnò la conquista della città da parte dell'imperatore Augusto. Perugia si arrese dopo un assedio di sette mesi nel 40 aC circa. Questo fu un periodo di violenti scontri tra Ottaviano Augusto e Marco Antonio. Il fratello di quest'ultimo, Lucio, si barricò a Perugia - a quel tempo la città era quasi inespugnabile, perché sorgeva su un colle ed era circondata da una possente cinta muraria con sette porte. Inoltre, secondo le cronache storiche, l'esercito di Lucio era più numeroso del nemico e nella città stessa c'erano abbastanza scorte di cibo e armi. Augusto decise di condurre personalmente una campagna militare contro i ribelli recalcitranti. Alla fine, Perugia cadde e l'imperatore non esitò con rappresaglie: saccheggiò e bruciò la città, conservando solo i templi di Vulcano e Giunone.
Ma, per appianare in qualche modo le conseguenze delle sue azioni, Augusto permise ai superstiti di ricostruire Perugia, ma a condizione che la città si chiamasse Augusta Perusia. Così sono apparse le corrispondenti iscrizioni sull'Arco Etrusco e sulla Porta Marcio.
Nei secoli della sua storia, l'Arco Etrusco ha cambiato nome più volte: era Porta di Tertius e Porta di Borca, Arco di Trionfo e Porta Vecchia, oltre che Porta Pulcra. Comunque sia, questa porta monumentale è la meglio conservata rispetto ad altre porte della città.
L'arco etrusco è costituito da due torrette trapezoidali e da una facciata. Sopra di essa si trova una piccola loggia rinascimentale, costruita nel XVI secolo, e ai lati di essa sono blocchi di arenaria con i resti di due teste. Un tempo simboleggiavano le antiche divinità che custodivano la città. Una fontana fu costruita alla base della torre destra dell'arco nel XVII secolo.
Sopra l'arco c'è un fregio decorato con metope con uno scudo rotondo e un'altra iscrizione latina - "Colonia Vibia". Fu realizzato per ordine di Gaio Vibio Treboniano Gallo durante il suo breve regno dal 251 al 253. Il condottiero Gallo, salito al trono a seguito della cosiddetta "anarchia militare" e annunciatore della caduta dell'Impero Romano d'Occidente, era discendente di una famosa famiglia di origine etrusca e probabilmente originaria di Perugia. Appena due anni dopo la sua ascesa, fu ucciso dai suoi stessi soldati, che si unirono a un altro comandante, Marco Emiliano.
Di fronte all'Arco si trova il barocco Palazzo Gallenga Stuart, sede dal 1927 dell'Università per Stranieri di Perugia. Il palazzo fu costruito su iniziativa di Giuseppe Antinori come residenza della nobile famiglia perugina Antinori. Fu qui che nel 1720 il giovane Carlo Goldoni mise in scena la sua prima rappresentazione. Nel 1875 il Palazzo fu acquistato da Romeo Gallenga Stewart - da qui il nome moderno dell'edificio.