Descrizione dell'attrazione
Non lontano dal cosiddetto "miglio verde" - una linea condizionale che divide la capitale di Cipro Nicosia nelle parti greca e turca, c'è la Chiesa Faneromeni, che è considerata una delle più grandi chiese cristiane dell'intera isola. Diverse fonti indicano date diverse per la costruzione di questa chiesa, ma è noto che è apparsa durante il regno della dinastia dei Lusignano a Cipro.
Il tempio faceva parte di un grande convento intitolato a Panagia Faneromeni. Si ritiene che un'icona unica della Madre di Dio sia stata miracolosamente scoperta nel luogo della sua costruzione, che ha dato il nome al monastero e alla chiesa - in traduzione, la parola "pheneromeni" significa "rivelata".
Quando Cipro fu catturata dalle truppe turche, vollero trasformare il monastero Faneromeni in una moschea, come accadde con molte chiese cristiane dell'isola. Tuttavia, per qualche ragione, tutti gli imam della nuova moschea sono morti poco dopo la loro nomina. È per questo che, dopo qualche tempo, i turchi abbandonarono l'idea di convertire il monastero in moschea e lo restituirono alla comunità cristiana.
Successivamente la Chiesa dei Faneromeni fu quasi completamente ricostruita, dell'antico edificio non rimase quasi nulla. Ora questo tempio è considerato uno dei centri della cristianità sull'isola. L'icona, che ha dato il nome alla chiesa ed era un tempo conservata in essa, fu successivamente trasferita al Museo Bizantino dell'Arcivescovo Makarios III. E nel tempio in questo momento ce n'è una copia, scritta nel 1924. Solo per pochi giorni, una volta all'anno, l'icona originale viene restituita alla chiesa per una liturgia in onore della Santissima Theotokos.
Inoltre, un'altra attrazione di questo luogo è l'iconostasi scolpita raffigurante scene dell'Antico Testamento, realizzata nel 1659. E le pareti del tempio sono decorate con dipinti luminosi.
Sempre vicino alla chiesa c'è un piccolo mausoleo di marmo dove sono sepolte le spoglie di sacerdoti e vescovi cristiani uccisi dai turchi, tra cui l'arcivescovo Kyprianos.