Descrizione dell'attrazione
La Cattedrale di Spoleto, intitolata a Santa Maria Assunta, è la chiesa principale di una delle città più antiche dell'Umbria e della diocesi di Spoleto Norcia, eretta nel 1821. È dedicato all'Ascensione della Madre di Dio.
La cattedrale, con la sua navata centrale e cappelle laterali attraversate da un transetto, è un ottimo esempio di architettura romanica, seppur con alcune modifiche. Fu edificata nella seconda metà del XII secolo sul sito della precedente cattedrale, distrutta dalle truppe di Federico I Barbarossa. E nei secoli XV e XVI furono aggiunti un notevole portico esterno e un campanile.
La facciata della chiesa è divisa in tre sezioni. Quella inferiore è caratterizzata da un elegante portone d'ingresso con architrave e pilastri in stucco. I pulpiti sono visibili su entrambi i lati del portico. Le parti superiori sono separate l'una dall'altra da rosoni e archi a sesto acuto. Il dettaglio più notevole della facciata è il mosaico del Cristo benedicente, completato nel 1207.
L'interno della cattedrale fu notevolmente modificato nel XVII e XVIII secolo. Ha mantenuto il pavimento originale della navata centrale, decorato nell'unico stile cosmatesco caratteristico dell'Italia medievale e l'abside affrescata. Le immagini su di esso furono realizzate nel 1467-1469 da Filippo Lippi e dai suoi allievi Fra Diamante e Piermatteo Lauro de Manfredi da Amelia: dipinsero scene della vita della Beata Vergine Maria. Lo stesso grande Lippi è sepolto nell'ala sud del transetto.
Particolare attenzione meritano la croce d'altare di Alberto Socio, datata 1187, un'icona bizantina donata alla città dal Barbarossa in segno di riconciliazione, e un affresco del Pinturicchio nella cappella del vescovo Eroli. In un'altra cappella si possono vedere altri affreschi del XVI secolo. La cattedrale ospita anche una statua della Madonna in legno policromo del XIV secolo e un coro del XVI secolo con altare e cappella dipinti. E sotto la Cappella dei Santi Doni si trova la cripta dell'ex Cattedrale di San Primiano.