Descrizione dell'attrazione
San Damiano è una chiesa e un monastero situati nelle vicinanze di Assisi. Questo è il primo monastero dell'Ordine delle Clarice, fondato da Santa Chiara, seguace di San Francesco. Prima di allora ospitava un piccolo skit benedettino, la cui prima menzione risale al 1030.
Probabilmente una delle leggende più significative legate a San Damiano è quella che narra dell'incontro di San Francesco d'Assisi con Gesù Cristo nel 1205. Francesco stava pregando nella chiesa, che a quel tempo era praticamente in rovina, quando vide la figura del Cristo crocifisso e udì le parole rivolte a lui: “Francesco, non vedi che la mia casa sta cadendo a pezzi? Vai e ripristinalo! Il santo comprese letteralmente queste parole e con le sue stesse mani iniziò a restaurare San Damiano, anche se in seguito si rese conto che nella sua epistola Cristo parlava della Chiesa nel suo insieme e non di un edificio separato. La croce da cui Gesù parlò a Francesco è oggi conosciuta come Croce di San Damiano ed è custodita nella Basilica di Santa Chiara ad Assisi.
Nel 1212 Santa Clara ei suoi seguaci si stabilirono a San Damiano - vi abitarono fino al 1260, dopodiché si trasferirono nell'attuale monastero dell'Ordine delle Clarice. Fu qui che nel 1253 morì Santa Clara.
Davanti alla Chiesa di San Damiano, si può vedere una galleria coperta. A destra è la cappella di San Girolamo con affreschi di Tiberio d'Alessi, allievo del Perugino, realizzati nel 1517-1522. La chiesa, a navata unica, ha il soffitto a volta e l'abside, anch'essa decorata con affreschi del primo Trecento. La crocifissione sull'altare maggiore è una copia esatta di ciò che si conserva oggi nella Basilica di Santa Clara. Il coro ligneo risale agli inizi del XVI secolo. Sulla destra, un piccolo passaggio conduce attraverso la sala con la Crocifissione di Pierre Antonio Mezzastris al giardino di Santa Clara e all'abitazione del monastero. Nel chiostro si possono ammirare affreschi di Eusebio da San Giorgio (1507) raffiguranti le Stimmate di San Francesco e l'Annunciazione, e il refettorio è decorato con affreschi mal conservati di Dono Doni.