Descrizione dell'attrazione
Il Santuario di Michele Arcangelo è uno dei più antichi luoghi di pellegrinaggio a Michele Arcangelo in Europa. Questa grotta naturale, situata sul Monte Gargano in provincia di Foggia in Puglia, è nota fin dal V secolo. Già nell'antichità il Monte Gargano era venerato dalla gente del posto come una montagna sacra, vi erano due templi: uno dedicato all'eroe Poladerius e il secondo all'indovino della Colchide, Calcante. Ebbene, nel V secolo, i pellegrini iniziarono a venire qui, diretti da Roma a Gerusalemme, e ciò era dovuto alle apparizioni dei fedeli dell'Arcangelo Michele.
Il primo fenomeno avvenne nel 490: un contadino del luogo perse un toro e, dopo una lunga ricerca, lo trovò inginocchiato davanti all'ingresso della grotta. Cercò di attirare il toro, ma l'animale testardo si rifiutò di muoversi, e poi il contadino gli lanciò una freccia. Come dice la leggenda, la freccia si è girata a metà e ha colpito lo stesso tiratore. La storia di ciò si diffuse subito in tutta la zona circostante, e dopo un paio di giorni nella grotta apparve il vescovo della città di Siponto, che vide l'Arcangelo Michele, il quale lo informò che quella grotta era sacra e che doveva essere un tempio costruito in esso.
Tre anni dopo, nel 493, la città di Siponto era sotto assedio e sull'orlo della sconfitta. Lo stesso vescovo pregò ardentemente per la salvezza dei cittadini per tre giorni, e di nuovo gli apparve l'Arcangelo Michele, che predisse la vittoria sui nemici. Ispirati da tale predizione, gli abitanti di Siponto, infatti, sconfissero le truppe nemiche. Da allora, l'8 maggio è considerata la festa cattolica "L'apparizione dell'Arcangelo Michele".
Infine, la terza apparizione dell'arcangelo avvenne nello stesso anno 493, quando il vescovo Siponto decise di consacrare un tempio in una grotta sul monte Gargano. Tuttavia, l'Arcangelo Michele lo informò che lui stesso aveva consacrato personalmente quella chiesa. Infatti gli abitanti di Siponto che si recarono alla grotta vi trovarono un altare e una croce. Proprio perché, secondo la leggenda, questa chiesa fu consacrata da un angelo, viene spesso chiamata Basilica Celeste.
Oggi, avvicinandosi al santuario di Michele Arcangelo, il visitatore vede innanzitutto la cappella, costruita per volere dell'imperatore Federico II e ricostruita alla fine del XIII secolo da Carlo I d'Angiò. Si tratta di un edificio di 4 piani con un'altezza di 27 metri. L'ingresso alla grotta è preceduto da un portico del XIII-XIV secolo con frontone e archi gotici. Il portale centrale è stato realizzato nel XX secolo, quello di destra nel 1395 e quello di sinistra nel 1865. All'interno della grotta stessa si trova una scalinata di 86 gradini, anch'essa opera di Carlo d'Angiò, che termina alla Porta del Toro a metà del XVII secolo. Hanno preso il loro nome come promemoria della prima apparizione di Michele Arcangelo. Dietro il cancello c'è un cortile con i sarcofagi di alcuni personaggi famosi, e dietro di esso inizia la grotta stessa. L'ingresso alla grotta è chiuso da porte in bronzo realizzate da artigiani bizantini nell'XI secolo. Sono divisi in 24 pannelli e sono decorati con immagini di storie bibliche.
All'interno il santuario è costituito da una navata principale in laterizio, nella quale immette una porta bizantina, e dalla parte più antica, non interessata da rimaneggiamenti. Nella navata, realizzata alla fine del XIII secolo, si possono ammirare l'altare barocco dei Santi Misteri, un tabernacolo con le statue dei Santi Giuseppe, Nicola Taumaturgo e Antonio da Padova, la Cappella della Croce, un tempo sacrestia e che oggi custodisce una croce d'argento con particole della Croce vivificante. Nelle vicinanze si trovano gli stalli del coro della metà del XVII secolo. Nel fondo della grotta, in quella parte rimasta intatta, vi è un altare, secondo la leggenda, eretto dallo stesso Michele Arcangelo, e il trono scolpito dell'arcivescovo Leone. Qui puoi anche vedere l'altare della Madre di Dio Perpetuo Soccorritore con un baldacchino in legno.
Nel 2011 il Santuario dell'Arcangelo Michele sul Monte Gargano è stato inserito nell'elenco dei Patrimoni dell'umanità dell'UNESCO.