Descrizione dell'attrazione
Parco Regionale "Roccamonfina - Foce Garigliano" - un'area naturale particolarmente protetta nella regione italiana della Campania. Il parco è stato creato nel 1993 e ha protetto circa 9mila ettari. A nord-ovest il confine naturale del parco è il fiume Garigliano, a nord-est la catena montuosa del Monte Cesima ea sud-est la dorsale del Massiccio. L'elemento dominante del parco è il vulcano Roccamonfina alto 1006 m, che è il vulcano più antico della Campania e il quarto più grande d'Italia. È in qualche modo simile al Vesuvio, ma molto più grande di esso. La sua ultima eruzione è stata registrata nel 204 a. C.
All'interno del Parco si trovano i comuni di Sessa Aurunca, Roccamonfina, Teano, Conca della Campagna, Galluccio, Marzano Appio e Tora e Picchilli. I boschi del parco sono rappresentati principalmente da castagni. Inoltre, sulle pendici del vulcano sono state registrate circa 850 specie di piante vascolari e altre 200 specie crescono sulla costa. Circa 40 specie di orchidee selvatiche meritano un'attenzione speciale.
La fauna del parco non è meno ricca e diversificata, conseguenza dell'enorme numero di ecosistemi presenti sul suo territorio. I boschi sono abitati da cinghiali, istrici, volpi, faine, donnole e ricci. Il regno degli uccelli è rappresentato da grandi picchi variegati e verdi, ghiandaie, gazze, cince, capinere, poiane, gheppi, civette, ecc.
Ci sono anche attrazioni artificiali nel parco, ad esempio il tempio Lattani, le cattedrali di Teano e Sessa Aurunca, la Torre di Pandolfo Capodiferro e il castello di Marzano Appio. Meritano una visita il centro storico di Sessa e il quartiere medievale di Teano con il teatro e il museo archeologico, e la foresta sacra di Ninfa Marika. Può essere interessante anche vedere il Ciampate del Dvolo - le Orme del Diavolo. Questo luogo si trova non lontano dal vulcano e dalle impronte dei piedi umani, che sono state notevolmente conservate nella pietra. La leggenda narra che queste siano le impronte del diavolo stesso, poiché era l'unica creatura che poteva camminare sulla lava incandescente. Infatti queste impronte sulla cenere vulcanica circa 350mila anni fa sono state lasciate da un ominide bipede.